GOETHE VIAGGIO IN CAMPANIA
Progetto docufiction di Domenico Briguglio
Progetto docufiction di Domenico Briguglio
IL 24 Febbraio 1787 Goethe, proveniente dal Lazio (Stato Pontificio) entrò in Campania (l’allora Regno delle due Sicilie) spinto dal suo inestinguibile desiderio di vedere, conoscere, respirare quell’aria di classicità che prometteva nuove ed imperdibili scoperte nel territorio in cui la civiltà romana e quella greca (Magna Grecia) si erano incontrate, fuse, sostenute in uno straordinario e creativo binomio.
Trovò, in effetti, esattamente quello che cercava, un pezzo fondamentale del mondo classico, ma con sua somma e felice sorpresa anche molto di più: una cultura originale, evoluta, emozionante, ricchissima d’umanità e di spunti, depositati e stratificati nei secoli, che hanno fatto la storia del Mediterraneo e dell’Europa.
Questo permise a Goethe di comporre altre indimenticabili pagine del suo percorso, fatto non solo dello studio di testimonianze storiche che emergevano a profusione da ogni dove, ma altresì dell’immersione nel carattere, costumi, la peculiare concezione della vita di un popolo meraviglioso.
Può così prendere vita un’affascinante visione della regione e delle sue magnifiche località, che travalica il tempo e che chiunque potrà sentire come sua…
Una visione resa possibile ed amplificata dalla superba prosa del grande scrittore tedesco capace, con la sua magia, di trasportarci alla scoperta di un mondo che, benché lontano nel tempo, è tutt’altro che svanito e la cui malia ed immortale fascino sono le imprescindibili finalità di questa opera audiovisiva.
“Sono venuto al mondo a Francoforte sul Meno il 28 Agosto 1749 al suono delle campane di mezzogiorno.La costellazione era fortunata, il sole era nella Vergine, al culmine in quel giorno; Giove e Venere gli ammiccavano amichevolmente, Mercurio senza ostilità; Saturno e Marte indifferenti; solo la luna, quasi piena, esercitava la sua forza avversa con maggiore intensità perché entrata nella sua ora planetaria.Essa si oppose dunque alla mia nascita, che non poté succedere finché quell’ora non fu passata.Questi aspetti fortunati, a cui in seguito gli astrologi diedero molta importanza, possono ben essere stati causa della mia conservazione, perché per inabilità della levatrice io venni al mondo come morto, e solo con molti sforzi riuscirono a farmi vedere la luce.”
Ecco come il grande Johann Wolfgang von Goethe descrive la sua nascita: si notano, in queste poche righe la credenza in un destino già scritto, prefissato, ma ancor di più l’acuta consapevolezza di un compito difficile, ovvero un cambiamento radicale nella coscienza tedesca prima ed europea dopo.
Fortemente orientato, da vicende giovanili e familiari, alla ricerca dell’orma del divino nel segreto della natura si distinse, persino nel suo impegno nelle scienze naturali, per un approccio in netto contrasto con la voga imperante nel secolo dei Lumi (immerso in un clima materialistico e positivistico)dove la scienza si ergeva quasi a nuova religione.
IL suo animo inquieto lo spinse così a passare da un campo all’altro, fino a trovare la sua naturale dimensione nella letteratura.
Nel 1786 non sopportando più gravosi impegni politici, impostigli dal suo ruolo di ministro nel piccolo ducato di Weimar, decise improvvisamente di partire per l’Italia, un viaggio protrattosi per ben due anni che segnò un passaggio decisivo nella sua vita ed ispirazione.
Nel Belpaese, con l’Italia classica e le ricche vestigia di un medioevo che lo sorprese e di cui s’innamorò perdutamente, trovò quella sintesi di natura ed arte, passato e presente, spiritualità e sensualità a cui aveva sempre anelato, fattori che fecero rifiorire la sua produzione poetica quasi scomparsa nel periodo di Weimar.
Lo scopo specifico della puntata è quello di fornire un resoconto, quanto più preciso possibile, del viaggio di Goethe in Campania, partendo dalle frasi vergate nel 1817 nel suo studio di Weimar, mentre ricostruiva i ricordi di quell’indimenticabile esperienza.
Una lettura attenta e dettagliata che ci conduce nel cuore pulsante del Regno delle due Sicilie che, da lì a poco, sarebbe stato anch’esso interessato dagli eventi drammatici che si stavano addensando all’orizzonte europeo.
Quel secolo, ormai verso il suo epilogo e contraddistinto dall’esaltazione della ragione, stava per sperimentarne anche gli eccessi che avrebbero dato forza ed alimento ad una nuova stagione di pensiero, quel romanticismo al quale proprio Goethe si “convertì” divenendone un pilastro, una delle sue figure di maggior spicco.
La Campania, fin dal primo momento, gli presenta a profusione proprio quello che anelava trovare nel suo tragitto italiano: bellezze naturali e vestigia classiche, scontate nelle antiche lande della Magna Grecia e della romanità, si rivelarono tappa dopo tappa ben superiori alle sue aspettative, come del resto le numerose evidenze di una discreta attività di governo nel Regno e la sua capitale.
Le tradizioni, i costumi, lo spirito di una gente unica lo conquistarono poi definitivamente, tanto che il suo primogenito intento di proseguire verso la Sicilia, vacillò più e più volte ma alla fine, la consapevolezza che quella sarebbe stata comunque la terra che avrebbe rivisto al suo ritorno, lo convinse a partire, pregustando il piacere di rivederla, come l’amante lascia l’amata certo che la breve lontananza aumenterà il suo amore…
Onde raggiungere gli scopi del progetto si è scelto d’adottare la docufiction quale forma narrativa, in modo da poter utilizzare la sua acclarata facilità di ricezione da parte di qualsiasi fruitore.
Infatti la docufiction nella sua esposizione s’avvale di scene recitate, interventi di esperti settoriali, inclusione d’immagini, documenti, spezzoni di filmati di repertorio: una messe di elementi che offrono la possibilità di completare un preciso quadro storico, scavando a fondo nella professionalità e la vita del protagonista, tracciandone un ritratto a tutto tondo che non manca mai di colpire, affascinare, coinvolgere lo spettatore.
La durata dell’opera su Goethe, in ossequio alle esigenze televisive medie, è stata stabilita in 52 minuti, così come, per adeguarsi allo standard qualitativo richiesto da qualsiasi emittente, il supporto di ripresa sarà il 4k.
L’Opera verra proposta alle piattaforme televisive e presentata in anteprima presso l’Istituto di cultura tedesca alla presenza di personalità politiche e culturali di rilievo appartenenti ad entrambe le Nazioni.
1817. Seduto al suo scrittoio un maturo Goethe ripercorre, passo dopo passo, le vicende di quel viaggio che lo condussero a calcare il suolo della Campania.
Dinanzi agli occhi della mente si affollano le immagini di quel classicismo, che la sovrapposizione tra la cultura e le vestigia greche e romane, che in quella terra hanno lasciato tracce imponenti.
Capua, Pompei, Ercolano, Paestum, gli suscitano emozioni profonde: davanti al suo sguardo, in continuità con quanto visto a Roma, il convinto figlio dell’Illuminismo trova nuovo alimento alla sua sete di quel classicismo così compenetrato nella sua compagine culturale.
Oltre a ciò però fu proprio Napoli a regalargli le maggiori sorprese: linda, vibrante di uno straordinario fervore intellettuale, affascinante nel suo popolo, cordiale, arguto, pieno di fantasia e creatività.
IL NAPOLETANO (con le maiuscole) fondamentale valore aggiunto al meraviglioso spettacolo offerto dalla città e dalle vicine Posillipo, Torre Annunziata, Portici, Pozzuoli, Castellammare di Stabia, impressiona enormemente la sua sensibilità di scrittore, lo stupisce e commuove.
Pagine su pagine del suo diario, fedelmente riportate nello svolgimento narrativo della Docufiction, sono dedicate proprio al suo rapporto con questo popolo straordinario che pensa ed agisce con fare positivo in ogni evenienza, sublimando anche i peggiori accadimenti senza scomporsi più di tanto…
A Napoli conosce e frequenta i circoli di artisti che animavano la città, contribuendo al suo arricchimento culturale portando importanti testimonianze delle esperienze europee.
L’ amico Tischbein, che in quei circoli si muoveva con naturalezza, gli presenta tra gli altri Cristoph Kniep, il valente artista che fisserà per lui non solo i panorami e le opere residue della classicità campana, ma anche quelli della Sicilia, nell’avventura che proprio dalla città partenopea prenderà le sue mosse.
Non mancheranno neanche donne dal fascino e la bellezza mediterranea a suscitargli più di un, chiamiamolo così, turbamento…
Visita anche Caserta e l’appena ultimata reggia, che lo lascia a bocca aperta, suscitandogli arditi paragoni tra la spettacolare creazione del Vanvitelli e le più famose corrispettive europee.
E la natura? Un figlio dell’Illuminismo che aveva generato nel suo seno, come propria espressione, l’Arcadia, non poteva certo restare indifferente dinanzi al mare e la costa campana, impreziosita da gioielli come Capri ed Ischia, per le quali spreca entusiastiche esclamazioni…
Non poteva certo restare indifferente davanti all’imponenza del Vesuvio, selvaggio protagonista della distruzione delle due perle Pompei ed Ercolano: non pago di una prima escursione vuole ritentare successivamente, per scrutare cosa si celi nel ventre del vulcano, capire come si scateni tanta furia…
Quando infine, a malincuore, lascia la città che tanto lo ha affascinato, attratto da nuove prospettive e scoperte in quel di Sicilia, si ripromette di tornarvi, cosa che puntualmente farà in un nuovo capitolo di quel suo epocale viaggio.
Come già indicato la docufiction su Goethe presenterà un brevissimo antefatto, dedicato alla partenza da Weimar; seguirà la consistente parte descrittiva dedicata all’ingresso nei confini territoriali, necessario per mostrare l’evolversi inarrestabile del suo desiderio di nuove scoperte ed esaminando poi in dettaglio il viaggio.
Di ogni tappa verranno esaminate reazioni emotive, descrizioni, incontri con la gente dei luoghi, senzazioni, tutto corroborato da immagini salienti ed originali (con punti di vista inusitati) o tratte da antichi documenti, nell’intento di rendere al meglio la particolare atmosfera di quel periodo storico: un territorio visto attraverso gli occhi di un visitatore d’eccezione e l’impatto delle meraviglie ammirate sul suo animo, quello di uno dei più grandi geni letterari (e non solo) di tutti i tempi.
Ne verrà fuori un connubio di passato e presente, dal quale sarà più facile comprendere (oltre alla dimensione e la profondità della grandezza di Goethe) l’unicità della regione, le qualità straordinarie del suo popolo, l’ascendente che ha sempre esercitato nel mondo: una terra che ha accolto e diffuso civiltà, scrigno di preziose bellezze.
A) Mostra con illustrazioni d’epoca e con le foto di scena, realizzate durante le riprese.
B) Un convegno sulla determinante influenza di Goethe sul movimento romantico ed i suoi aspetti, artistici, politici, culturali, scientifici, spirituali, architettonici, da realizzarsi con nomi importanti delle università italiane e tedesche.
C) Concerto, in un grande Teatro a Roma (teatro dell’Opera?…) con vari brani musicali di autori romantici. (Evento itinerante da riproporre in Tour). Orchestra di 51 elementi; 2 balletti con coreografi accreditati; 6 interpreti lirici di chiara fama; grandi novità sul piano delle scenografie.
Tutti gli eventi si svolgeranno a Roma e potranno essere replicati in altre sedi che ne facessero richiesta.
Nell’ottica di promozione totale ed articolata del territorio regionale, aggiungendosi alla ricognizione delle unicità e molteplici bellezze presenti nella varie località, il Progetto si propone di far conoscere le innumerevoli e pregiate eccellenze enogastronomiche delle sue tante produzioni.
Proprio per venire incontro a questa primaria esigenza si è deciso di inserire in modo specifico le località toccate dal viaggio settecentesco nell’ itinerario generale del percorso italiano.
Contatti avanzati sono in corso con un Tour Operator Internazionale per strutturare un’offerta sul mercato turistico Mondiale, creando pacchetti appositamente studiati che tengano conto di tutte le possibilità offerte dalla nostra Regione.
Grazie a questa tipologia di intervento contiamo di veicolare importanti flussi turistici anche in zone normalmente ed attualmente toccate solo in modo marginale: questo a tutto vantaggio dello sviluppo economico e dell’occupazione nel settore ricettivo in tutte le sue forme.